Eccomi finalmente di nuovo con un po’ di tempo a disposizione per raccontarvi di due persone fantastiche che sono riuscita ad incontrare a Viterbo, durante le tre settimane in cui sono stata in Italia per partecipare al corso educatori della scuola Thinkdog (che si concluderà con l’esame ad Aprile 2022).
Si tratta di Nonna Licia, all’anagrafe Licia Fertz, e suo nipote Emanuele Usai. Per chi non usa i social, nello specifico Instagram, il suo nome potrebbe uno tra tanti, a meno che non abbia visto il loro libro “ Non c’è tempo per essere tristi” in libreria, libro che si trova già alla seconda ristampa.
Ho conosciuto Nonna Licia circa un anno fa, grazie alla segnalazione di un amica su Instagram, e ne sono rimasta subito rapita. Storie di vita quotidiana che cominciavano sempre con un “Buongiorno nonna” esclamato dal nipote ad una nonna rigorosamente in vestaglia, e un “Buongiorno tesoro” riposto da lei sempre con un sorriso e una dolcezza verso il nipote che incanta e che si capisce che é autentica e reale.
Nonna Licia ha 91 anni, è originaria di Trieste ma trapiantata a Viterbo nella meravigliosa Tuscia. Senza volerlo è diventata non solo un Influencer, ma un po’ la nonna di tutti noi.
La nonna che forse alcuni hanno perso o quella che nessuno ha mai conosciuto, ma sicuramente la nonna che non ti fa avere paura della vecchiaia e anzi, ti incoraggia a vivere la terza età con colore e allegria, senza vergognarsi del proprio corpo, anzi: vestendosi con colori sgargianti, gioielli e trucco. Perché chi lo ha detto che arrivati ad una certa età ci si deve vestire in modo triste?
Certo non tutto è rose e fiori nelle sue storie di Instagram: il nipote Emanuele Usai, che cura tutti i contenuti, rende noi nipoti partecipi anche alle difficoltà quotidiane a cui si va incontro sia in veste di caregiver come lui, sia in veste di persona che arrivata ad una certa età combatte comunque con i normali processi di un corpo che non è più quello di un ventenne.
Ed è così che noi nipoti ci ritroviamo ad avere l’ansia se a nonna si gonfia un dente o cade, ma anche a riflettere sui temi sempre attuali e importanti che loro hanno deciso di affrontare insieme sul loro profilo e a cui dare visibilità: si parla di donne, si parla di invecchiamento positivo, si parla di diritti di genere, si parla di moda, di salute, di libertà di pensiero, di viaggi e si parla anche di ricette perché se c’è una cosa che non manca a Nonna Licia é la la golosità.
Diventare Influencer per Licia Fertz è stato un caso: dopo la morte del suo amato marito Aldo con il quale era stata per gli ultimi 64 anni, aveva deciso di lasciarsi andare, non vedeva più lo scopo della sua vita. Dopo una vita veramente vissuta al 100% e non senza gravi perdite come quella di sua figlia Marina alla giovane età di 28 anni, per lei era arrivato il momento di accomiatarsi e lasciare in sordina questa terra. Ma suo nipote Emanuele, che lei ha cresciuto dopo la morte della figlia, non era dello stesso parere. E così nel 2018 ha deciso di aprirle un profilo Instagram con la domanda: “c’è posto per una ragazza di 88 anni?” Oggi Licia conta un profilo di 120.000 followers e grazie a questo il nipote Emanuele ha potuto lasciare alcuni lavori e poter stare quasi a tempo pieno con sua nonna.
Ho cominciato a comunicare con loro grazie alla “posta del cuore”, uno dei momenti in cui Nonna Licia risponde a delle domande dei followers che riguardano i sentimenti perché avevo voglia di sentire il parere di nonna Licia sulla mia vita. E lei si é dimostrata così curiosa ed interessata che ho deciso di raccontare mese dopo mese alcune esperienze della mia vita come se lei fosse veramente mia nonna. Da lì è nato un rapporto di stima e di amicizia, ovviamente digitale, ma quando ho realizzato che avrei avuto dei giorni liberi nel Lazio, ho immediatamente colto l’occasione per andare a trovarli.
Sono andata con la mia Luna, e siamo state accolte a braccia aperte anche dai loro due Golden, Isola e Rio. Ho passato delle bellissime ore nel loro giardino mentre i cani giocavano e io e Licia ridevamo u chiacchieravamo un po’ di tutto. Ho volutamente scelto di non fare nessuna intervista, perché innanzitutto penso che tutti dovrebbero leggere il loro libro per conoscerla, e poi proprio perché volevo godermi il momento con lei, anche parlando del più e del meno, senza bombardarla di domande.
Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che Emanuele è molto più alto di quello che sembra su Instagram, e la stessa cosa vale per lei: una donna snella e slanciata (a vederla con la vestaglia a volte non si direbbe e se penso a quella vestaglia che diventa la mia seconda pelle in inverno a Berlino mi viene voglia di buttarla nella spazzatura 😂), che dal vivo é molto più bella che sulle foto.
Mi é venuto spontaneo abbracciarla e ascoltare con curiosità e tanto affetto le cose che aveva da raccontarmi e ho benedetto i social media e suo nipote per averci fatto un regalo così grande.
Perché vedere una persona di 91 anni che affronta la vita in quel modo, con un sorriso e un’energia fantastica, ti fa venire voglia di invecchiare. Ti toglie la paura delle rughe, dei giudizi, della morte, della tristezza che invece spesso si associa alla vecchiaia.
Una cosa che ha detto Nonna Licia e che avevo letto su un’altra intervista mi ha molto colpito riguardo alla paura della morte: “Non ho paura perché quando arriverà lei non ci sarò io. La morte è un problema per chi resta, non per chi va via”.
E questo tema della morte, col quale mi sono dovuta confrontare in maniera abbastanza violenta nel mese scorso dopo che mia sorella Marta ci ha lasciato improvvisamente a causa di un tumore al pancreas, mi è molto vicino.
Oggi più che mai apprezzo ogni giorno della mia vita, lo vedo come un grande regalo e cerco di prendere esempio da chi come lei, ha combattuto e combatte ogni singolo giorno con energia e col sorriso, anche se sicuramente ci sono stati momenti bui nella sua vita.
Dopo un drink bevuto insieme e la promessa che sarei tornata a trovarla presto, sono poi tornata a Roma, ammirando un tramonto mozzafiato sulle colline viterbesi e accettando anche la sfida di guidare col buio sulla tratta Viterbo-Roma che per chi come me non guidava a Roma da quasi 30 anni é stato comunque impegnativo.
Ma complice la partita degli europei in cui giocava l’Italia, le strade erano tutte libere.
Per chi non ha Instagram ma ha dei nonni o dei genitori anziani che magari si stanno lasciando un pò andare alla tristezza (come Artax il cavallo di Atreiu nella storia infinita), consiglio veramente si seguire Nonna Licia, perché potrete prendere tanti spunti per regalagli una vecchiaia diversa e perché i nostri genitori e nonni ancora tanto da darci, é solo che pensano di non esserne degni o di non farcela. Vanno un po’ forzati, e queste frasi le scrivo perché so che i miei genitori mi leggono e sanno che io e i loro nipoti li stiamo aspettando a Berlino, ora che l’incubo Covid sembra quasi passato e loro sono vaccinati.
Grazie Licia ed Emanuele per le belle ore trascorse insieme, una carezza anche ai meravigliosi Isola e Rio.
Cara amica Ruth, da te si può sempre imparare qualcosa. Forse perché anche tu non smetti mai di imparare dagli altri e restituirci le tue emozioni è un atto di generosità. Ti abbraccio, Silvia
È proprio così Silvia…amo sentire le esperienze degli altri e riuscire a trasmetterle a voi é per me una grande cosa!