Adesso leggerete è una storia di quelle che ti vanno al cuore, alle viscere, che ti fanno stringere lo stomaco e inumidire gli occhi. 

Siamo in Trentino, sull’altopiano della Vigolana, al santuario della Madonna di Feles, a 20 km da Trento. 

Approfitto del mio piccolo viaggio qui in zona per conoscere i genitori del cucciolo di Golden che arriverà a Dicembre nella mia vita, per andare a conoscere Damiano Biscossi, conosciuto da molti come l’uomo che sussurra agli asini, e fondatore dell’associazione Donkey ProjectUna mia carissima amica mi aveva parlato più volte di lui come di un grande uomo e terapista di bambini con disturbi di autismo, cognitivi, iperattivi, e molto altro. Bambini che a me piace chiamare bambini speciali. La terapia di cui stiamo parlando é l’onoterapia, di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai approfondito. L’onoterapia é una pet therapy con gli asini, e può essere rivolta sia ad adulti che a bambini con i disturbi più disparati. Negli ultimi anni la definizione di Pet Therapy è stata sostituita dalla parola IAA, ossia Interventi Assistiti con Animali, dove si guarda con molta attenzione al rispetto dell’animale e l’intervento é più strutturato del passato. 

Stiamo parlando quindi di malati psichiatrici, autistici, con disturbi della personalitá, iperattivi, con problemi dell’alimentazione, aggressivi, con disturbi dell’attenzione, persone diversamente abili, cardiopatici, ma anche persone che non riescono più a trovare un equilibrio con la propria vita nella societá attuale.  L’asino, per la sua particolare mitezza, empatia, pazienza e conformazione fisica, si presta particolarmente ad essere il compagno ideale in un percorso terapeutico di questo genere.

Arrivo dunque da Damiano in un giorno di Agosto in cui le temperature raggiungeranno i 39 gradi nelle grandi cittá, mi ritengo fortunata di aver trascorso questi pochi giorni nei boschi trentini. Ad accogliermi ci sono lui, Annalisa la sua compagna trentina psicologa ed educatrice cinofila, e i due cani, Kumba e Babette. Senza perdere troppo tempo prendiamo la macchina e andiamo su al terreno immerso nel bosco,  dove si trovano anche i due asini, Biscotto e Briscola. Ci troviamo accanto al Santuario della Madonna di Feles e il terreno gli è stato concesso in comodato d’uso da Remo, il  suo padrone di casa. Damiano mi racconta come con estrema motivazione e perseveranza abbia reso quel terreno vivibile per gli asini, liberandolo dall’enormità di tronchi secchi, recintandolo e costruendo insieme ad un amico una casetta in legno dove Briscola e Biscotto possono ripararsi dalle intemperie e dalla quale salutano ragliando tutti quelli che passano davanti e che spesso gli portano qualcosa da sgranocchiare. 

La relazione di Damiano con gli asini comincia più di 20 anni fa, mentre era ancora un direttore commerciale della Cisco System.Un amico che aveva degli asini in Abruzzo e che conosceva la sua passione per gli animali lo contatta perché voleva organizzare delle attivitá con gli asini collegate a camminate nella natura. Da lì è cominciato tutto il suo percorso personale e formativo che lo ha portato a non solo a studiare e conoscere a fondo gli asini ma anche le grandi possibilitá che questo animale offre a livello terapeutico.

Dall’Abruzzo Damiano poi passa a Roma, a lavorare a tempo pieno nella “Fattoria di Arianna” a fare attivitá di pet therapy con bambini con diverse disabilitá. Questo é stato il momento in cui lui ha fatto la scelta abbandonando il suo lavoro di general manager e dedicandosi al 100% a questa sua passione e anche cominciando un percorso di laurea conclusosi pochi mesi fa con il master in pedagogia. Purtroppo come spesso accade a chi lavora nel sociale, Damiano si rende conto relativamente presto che quell’attivitá da sola non è più sostenibile e entra in un grande progetto di ricerca dell’Universitá di Palermo in collaborazione con un centro specializzato romano, il cui obiettivo era andare a analizzare scientificamente i dati raccolti durante le onoterapie con bambini autistici. Il progetto è grande ed ambizioso, le esperienze che Damiano raccoglie in quel periodo sono moltissime, toccanti. 

Mi racconta per esempio la storia Agostino, 4 anni con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Tra i tanti problemi che i genitori si trovavano ad affrontare con il figlio c’era quello di una selezione e rigidità alimentare: per esempio il bambino mangiava pochissime cose e si nutriva ancora a quattro anni con biberon di latte e biscotti e dopo l’inizio della terapia la situazione era addirituttra peggiorata perché aveva cominciato a nutrirsi solamente di bordi (il bordo della pizza, il bordo dei crackers etc). Dopo qualche seduta con gli asinelli ecco il miracolo: dopo aver dato più volte il cracker all’asinello, lui stesso comincia a mangiarli interi. E poi tutta una serie di miglioramenti e cambiamenti: comincia a giocare con gli animaletti a casa facedoli interagire, cavalca per la prima volta il suo cavallo a dondolo del quale prima della pet therapy aveva paura, ma soprattutto i genitori hanno assistito miracolo che accadeva durante le terapie : il bambino entrava in contatto con l’asino e con il terapista, cosa che di norma era impensabile per un bambino così. Dopo la terapia i risultati si sono visti anche dopo, Agostino era in generale più coraggioso sull’altalena e aveva cominciato per esempio a giocare sulle spalle di suo papá che imitava un asino.

Poi c’è la storia di Vincenzo, 4 anni. Anche lui era un bambino dall’alimentazione molto selettiva, ma dopo ogni incontro con il suo asino era talmente sereno da cercare cose nuove da mangiare, giocare con i peluche abbracciandoli, superare la paura dell’altezza arrampicandosi ovunque. La notte che seguiva al giorno della terapia, era l’unica in cui il bambino riusciva a dormire nel suo lettino tutto solo. Lui che era un bambino che non parlava, riconosceva ormai la strada per il maneggio e vocalizzava la sua gioia. Anche lui ha fatto enormi passi a livelli neuropsichiatrici ed è solo un esempio dei centinaia di bambini “speciali” che hanno avuto la fortuna di incontrare Damiano Briscola e Biscotto sul loro percorso. 

Qui di seguito lascio parlare Damiano che ci racconta di due esperienze che ama ricordare Guardate il video, è toccante.

Se non avete mai sentito parlare di onoterapia o non avete avuto la fortuna nella vita di avere esperienze con bambini “speciali” vi state forse chiedendo se effettivamente queste terapie siano efficaci anche nel lungo periodo e quale sia il vantaggio di entrare in relazione con un asino per un bambino autistico nella vita di tutti i giorni. Il vantaggio si chiama generalizzazione: ossia le esperienze che il bambino riesce a fare in un ambiente sereno, lento, libero da costrizioni, a contatto con gli asini, con la natura, e soprattutto con Damiano, che ha un particolare dono nell’entrare in contatto con loro, vengono in un secondo momento trasportate nella vita di tutti i giorni. Faccio un banale esempio: il bambino che fino a quel giorno aveva completamente ignorato il cane di casa, dopo aver lavorato con gli asini, lo porta al guinzaglio. La bambina iperattiva che piange costantemente e non trova pace, sugli asini riesce ad addormentarsi immediatamente e lentamente comincia a dormire pure a casa. Il bambino pauroso nel tondino prende coraggio e al parcogiochi comincia a divertirsi sul serio. Il bambino autistico che a scuola ha problemi, il giorno che va alla fattoria con tutta la classe ed è l’unico a salire sull’asino senza paura, viene visto e accettato in un altro modo e lui stesso si sente per la prima volta, “dall’altra parte”.

Il bagaglio di esperienze sensoriali e cognitive che il bambino riesce a prendere durante questo tipo di terapia sono tutte utili a fargli fare degli scatti di sviluppo psicomotorio che diversamente forse non sarebbero mai avvenuti. 

Chiedo a Damiano di raccontarmi un po’ meglio come funzionano gli interventi assistiti che fanno in Trentino (dove si è trasferito tre anni fa) e ve lo faccio raccontare direttamente da lui in questo breve video. Vedetelo, è veramente interessante! 

Damiano ha una grande capacitá innata di entrare in relazione con i bambini speciali e ha sviluppato un suo personale metodo, e proprio per questa sua dote e ultraventennale esperienza  gli é stata spesso richiesta una consulenza da chi giá lavora con gli asini o con i bambini autistici.  Tra questi é stato relatore ad un  convegno in Olanda (“Ezels in de Zorg”, “Asini nella cura” qui 24-25 maggio 2018 a Maastricht), e in Danimarca (ad Aalborg, il 14 settembre 2019) al convegno “Una giornata con l’asinoterapia” organizzato dal Green care network. Cliccando su questo link e https://asino.videnomviden.dk/2019/09/24/damiano-thor-og-jagna/(e poi sulla scritta sotto alla seconda foto) potete vedere il lavoro che lui ha fatto con una bambina autistica danese, che lui vede in quella circostanza per la prima volta. Non parlano la stessa lingua, la bambina è autistica, non ama il contatto fisico e soprattutto non entra di norma in relazione con le persone. Il video si commenta da solo, guardatelo.

E ora parliamo un po’ degli asini stessi, Briscola e Biscotto, due inseparabili. Li lascio presentare a Damiano nel video che segue, ma prima ci tengo a precisare e a sottolineare che chi pensa che questa sia un‘attivitá specista, o che gli asini vengano sfruttati, è male informato. Se l’asino non vuole fare un’attivitá, lo sappiamo tutti, si impunta. Infatti si dice essere cocciuti come un mulo. Se nell’aria c’è tensione, il bambino o i genitori non sono sereni, se l’asino non ha una vita dove tutti i suoi naturali bisogni vengono appagati, la terapia non potrá avvenire. L’incontro tra asino, paziente ed educatore può solamente accadere se l’asino è sereno, se il clima è rilassato, se non ci sono forzature, obblighi e comandi per nessuno, asini compresi. Nel video potrete ascoltare come uno dei due asini di Damiano, Briscola,  sia sempre in completa libertá perché non ama essere portato alla lunghina. È lui che decide quando e se connettersi con il bambino, e in genere lo fa perché è un animale empatico. Se un bambino piange, l’asino va da lui. Se una bambina che non sa camminare si siede perché vuole guardare gli zoccoli, l’asino si stende per mettersi al suo livello.

Bambina accarezza Briscola per terra

Se l’asino non volesse i bambini intorno, scalcerebbe, come è successo quando Kumba, la Golden di Annalisa, gli gironzolava troppo intorno e lo ha fatto innervosire. L’onoterapia non è paragonabile allo sfruttamento degli animali negli altri ambiti come nei circhi come qualcuno ha ipotizzato. L’onoterapia del Donkey Project é un incontro profondo tra operatore, paziente e asino nell’assoluto rispetto dei tempi, dei silenzi e delle modalitá del singolo individuo.

Alla fine della nostra chiacchierata Damiano mi chiede se mi fido e se voglio fare una breve esperienza con un asino. Non mi tiro indietro e seguendo le sue indicazioni mi trovo in un attimo sdraiata su Briscola (che nel frattempo rumina) a pancia in giù, braccia e gambe penzoloni. Damiano mi invita a lasciare tutte le tensioni del corpo, ad abbandonare ogni resistenza, e la cosa non mi risulta affatto difficile. Il corpo di Briscola è caldissimo, sembra di esser cullati e protetti, sento il corpo dell’asino muoversi lentamente perché sta ruminando, e il mio diventare tutt’uno col suo. Chiudo gli occhi e assaporo profondamente questo momento di connessione con Briscola, ma anche con Damiano che è lì a farmi sentire la sua presenza. Dopo forse uno o due minuti mi aiuta a girarmi e a mettermi a pancia all’insù, ma anche qui lasciando braccia e gambe morbide. Gli occhi sono chiusi, il silenzio è interrotto solo dal dolce ruminare di Briscoola. È un momento magico. Damiano mi aiuta a scendere in una sorta di caduta dolce ma l’incontro con l’asino non è ancora finito: mi appoggia la testa sul suo dorso e mi lascia le braccia su di lui, i miei occhi sono ancora chiusi e ho la possibilitá di assaporare quanto forte sia la connessione tra me, e lui, che si fida ciecamente. La sensazione che provo durante questa breve pratica,  che sará durata massimo 5 minuti, é di una grande pace e serenitá. 

Qui potete vedere un bellissimo video realizzato da un papà che sintentizza in poche immagini quello che vi ho appena descritto.

Damiano ora lavora a tempo pieno in una comunitá che si occupa di dipendenze e collabora con una cooperativa sociale, la LavFor Life,  che si occupa di Interventi Assistiti con Animali (IAA). Durante il weekend continua quindi ad aiutare famiglie con bambini che arrivano da tutta Italia. Il suo sogno? Poter mettere a disposizione tutte le sue conoscenze e il suo metodo a servizio della scienza, magari anche per un’universitá estera. 

Se volete entrare in contatto con Damiano vi lascio qui alcuni link e riferimenti utili

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Email dbiscossi@gmail.com

Cellulare 345 144 1874

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