Questo é il primo articolo che scrivo dopo l’inizio dello stato di emergenza pandemia da Coronavirus nel 

Dopo i primi giorni di puro shock, quando ho cominciato a realizzare che non avrei più potuto viaggiare come prima,  e che chissà quanto tempo sarebbe dovuto passare prima di rivedere la mia famiglia e i miei amici in Italia,  sono passata ad una Fase 2. 

La Fase 2 è cominciata nel cercare di fare chiarezza, attraverso il mio magazine BerlinitalyPost, su tutte le fake news che provenivano dall’Italia riguardo alla gestione del virus in Germania.

 “Non contano i morti, nascondono i malati, hanno il vaccino, si sono messi d’accordo con la Francia per affondare l’Europa”. Queste sono state solo alcune delle considerazioni che trapelavano dai media italiani. Insieme agli altri redattori abbiamo provato a dare un’informazione corretta, ed io, personalmente, ho speso ore  sui social cercando di mettere a disposizione dati veri e concreti sulla situazione reale in Germania e in particolare a Berlino. Tempo buttato, realizzo oggi.

Per non parlare delle lacrime che ho versato e della delusione che ho avuto quando ho visto il video insensato e cinico di Tullio Solenghi. 

La mia Fase 2  della pandemia è stata a dir poco da esaurimento nervoso

Dopo qualche settimana ho iniziato  ad avere una specie di riluttanza a riguardo di tutto ciò nel quale comprendeva la parola virus: l’atteggiamento nei confronti di questo argomento da parte dei media non cambiava, i titoli di molti giornali italiani (colpa dei titolisti e non degli autori dell’articolo, mi spiegava mio padre) continuavano a dare scalpore con notizie spesso manomesse e pseudo false, ed io per il mio bene ho iniziato a prenderne le distanze

Una lenta, ma progressiva, detox digitale da un mondo giornalistico fatto di notizie superficiali volte solo a far nascere, per motivi che preferisco non indagare, una triste lotta tra Italia e Germania che mi ricorda troppo la finta polemica creata dai giornalisti durante i mondiali 2006 (ne scrissi qua). 

Ammiro i miei colleghi degli altri magazine di Berlino che continuano a pubblicare sulle loro pagine Fb articoli a riguardo. Per non parlare dei commenti dei lettori sui quali preferisco non esprimermi. 

Ed è così che ho deciso di scrivere poche ma essenziali notizie riguardo al Covid19, e di incamminarmi verso quella che sarebbe diventata la mia personalissima Fase 3. 

L’INIZIO DI UN SOGNO

La mia Fase 3 doveva essere qualcosa di grandioso, qualcosa che sarebbe stata possibile solo grazie alla Pandemia. 

E cosí che ho pensato che questo  sarebbe stato il momento giusto  per lanciare l’”Arca di Ruth” il sito sul quale state leggendo questo articolo. Ricordare questo difficilissimo momento come l’inizio del mio sogno nel cassetto non poteva che essere lo stimolo a lavorarci su nel più breve tempo possibile.

Stupidamente credevo, però, che guardando qualche tutorial su Youtube sarebbe stato semplice, e ho chiesto al mio caro amico Matteo Avanzi  (co-direttore del BerlinitalyPost  insieme a me) se ci saremmo potuti incontrare virtualmente un pomeriggio per avere qualche indicazione. Matteo mi ha velocemente fatto capire che nel giro di 4 ore non ce l’avremmo mai fatta, se volevo fare una cosa per bene, e mi ha proposto di darmi una mano passo passo per creare il mio capolavoro. 

E così ho deciso di fare, settimana dopo settimana: lui mi dava i compiti, e io li eseguivo. Mi spiegava punto per punto come fare, e io lo mettevo in atto, tutto rigorosamente ognuno a casa propria. Fino al grande giorno, il 13 maggio, quando ho potuto finalmente metterlo online. Ricordo ancora bene la sensazione quando ho cliccato sul pulsante…tanta fatica degli ultimi mesi finalmente tradotta in qualcosa di visibile e finalmente l’ufficializzazione rispetto al mondo intero sul mio percorso. Sono consapevole che per molti sembrerà un punto di arrivo, e invece è solo l’inizio.

Mancano infatti  ancora diversi contenuti, e per esempio anche la versione in tedesco ed in inglese, e diversi accorgimenti SEO, ma l’importante é che sia finalmente online e che io abbia di nuovo uno spazio dove poter scrivere questo diario di bordo e condividerlo con gli altri.
La mia Fase 3 volevo che fosse spettacolare, e lo è stata. Mi sono stancata fino all’inverosimile lavorando giorno e notte in queste settimane avendo, come tutti gli altri genitori, tutti i figli a casa. 

Sono fortunata però, perché a differenza di molte altre realtà familiari, loro sono stati assolutamente in grado di autogestirsi (essendo tutti e tre adolescenti di 13,15 e 17 anni ) e spesso e volentieri mi hanno anche dato una mano in casa. Certo non sono mancate le minacce come quella di staccare la Wi-Fi se le cose non fossero filate liscissime! 

Durante questa Fase 3 ho preso delle decisioni importanti riguardanti il mio futuro lavorativo. 

Durante i miei studi degli ultimi mesi sono venuta a contatto con la scuola Thinkdog di Angelo Vaira ed ho imparato tantissimo con i loro corsi online/digitali. Mi sono resa conto che il metodo da loro utilizzato, e soprattutto la loro filosofia, corrisponde pienamente al mio modo di pensare riguardo gli animali. Ho cominciato ad approfondire sempre di più e ho realizzato che mi sarebbe piaciuto diventare parte dello staff Thinkdog come educatrice ed istruttrice cinofila, soprattutto perché in Germania sarei la prima in assoluto. 

Il metodo gentile, così è definito il loro approccio, è già conosciuto ma non ovunque. Rispetto a questo argomento sento ancora parlare di metodi coercitivi in cui il cane viene sottomesso perché bisogna fargli capire chi è il capobranco: un vero ORRORE e mi viene la pelle d’oca solo a parlarne

Ruth Stirati

IL FUTURO

Ed quindi eccomi qui la mia Fase 4

Comincerò presto un percorso con lo staff Thinkdog, ma ad arrivare a darmi man forte, e a riempirmi di felicità,  arriverá il compagno che desidero da una vita: un cane! 

Sará lui (o lei) ad accompagnarmi durante le fasi successive di questo mio percorso e a farmi da maestro ( come lo sono già i miei due gattoni Matisse e Bizet) perché, e di questo sono sicura, mi costringerá a fermarmi molto più spesso e a gioire anche semplicemente di una pozzanghera, di una foglia che cade, o di una passeggiata inaspettata. 

Sono molto curiosa di vedere la reazione che i miei due gatti avranno a riguardo, ma sono anche fiduciosa, visto che sará un cucciolo e capirá quindi in tempo zero chi comanda: i gatti! 

Stay tuned!

2 pensieri su “Le mie “personalissime” 4 FASI durante la pandemia

  1. Silvia Marzi dice:

    Ciao Ruth, ti leggo con piacere dalla mia “quarantena volontaria” a Monaco e sono affascinata da questo metodo gentile per cani che mi piacerebbe seguire. In caso tu avessi bisogno di traduzioni, mi farebbe piacere darti una mano per interesse personale a conoscere meglio il mondo dei cani. Sei sempre in gamba, complimenti per essere riuscita a trasformare un momento di crisi in un’opportunità. Weiter so!

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