“È il cammino”
15 Giugno 2019 (24 km)
Tappa 2 Roncisvalle-Zubiri
La notte a Roncisvalle é stata dura. Io che credevo di essermi portata tutto, non avevo pensato alla cosa più importante! I tappi per le orecchie! Il mio vicino di letto, ma non solo lui, russa che è una bellezza, gente che parla, che tossisce, che si alza. Io sono l’uica a rimanere sveglia perché tutti gli altri i tappi li hanno!!! Dire che sono disperata é dire poco. Scrivo a mia sorella Giulietta che notoriamente la notte si sveglia anche lei. “Sentiti la musica”, mi dice. E io mi metto le cuffie e comincio a sentirmi qualche vecchio podcast di Laura Seiler, e verso le 4 di mattina finalmente mi addormento.
Alle 6 di mattina si accendono le luci e un canto gregoriano risuona in tutte i dormitori. Oserei dire angelico, ma non avendo chiuso occhio lo interpreto come diabolico. Non fa niente. Mi alzo, faccio colazione, mi preparo e scendo per dare via il mio zaino. Quando mi lamento, con un volontario olandese, per via del sonno mancato a causa del russare mi risponde sorridendo: ” È il cammino”. Ha ragione. È il cammino e a me non rimane che comprarmi i tappi. Sono di nuovo l’ultima a partire, ma sono anche molto rilassata. Nessuno mi corre dietro!
Questa tappa è bellissima, passo in mezzo a paesini incantati, supero ruscelli gorgoglianti, vedo i primi fiori, e un timido sole mi permette di metter via i pantaloni lunghi. Mentre sono ferma ad accarezzare un cane, faccio la conoscenza con una coppia americana che mi racconta la loro singolare storia d’amore. Erano insieme da bambini, poi si sono persi di vista, e dopo 30 anni scoprono di aver divorziato entrambi a pochi mesi di distanza. Si incontrano, nonostante la lontananza, e lei gli propone di fare il cammino con lei (per lei era il secondo). Ed eccoli qua, a fare insieme questa avventura. Silvia, cosí si chiama lei, mi dice una frase sul cammino.
“Il PERCHÉ (delle cose, del cammino) ti sará chiarissimo quando meno te lo aspetti. Ma devi permetterglielo. If you let him.”
Il percorso è ancora abbastanza impegnativo e le mie ginocchia si fanno sentire, meno male che ho con me le ginocchiere. Per adesso nessuna vescica! Comincio a fare le prime conoscenze: Ilvia dalla California e Joe, un canadese che vive in Spagna, col quale facciamo una lunga chiacchierata in riva al fiume a Zubiri. La sera si cena tutti insieme e poi, questa volta munita di tappi per le orecchie, vado a dormire in un piccolo, ma grazioso Albergue.