Quasi al termine
29 Giugno 2019
16 tappa: Carrilon des los Condes-Terradillos Terradillos de Templarios (26 km), 39 gradi all’ombra (pochissima ombra sul tragitto)
Sono partita alle 5:30 stamattina perché sapevo che la prima tappa sarebbe stata di 17 km senza ombra. Anche stanotte avevo dormito pochissimo per via degli insetti nella stanza e incredibilmente a causa della musica techno che riescono a far risuonare in questi microscopici paesi durante i weekend. Memore degli sbagli fatti ieri e del caldo sofferto, sono praticamente volata sui primi 17 km, nulla mi pesava lo zaino le gambe, ero veramente veloce. Anche i pensieri oggi hanno deciso di darmi una tregua.
Nel secondo tratto sono stata accompagnata da Mark, di New York. Gli ho chiesto qual’è stata la prima sensazione avuta l’11 settembre. Incredibilmente per lui e la sua famiglia la sensazione predominante è stata di sollievo, perché proprio in quei giorni lui e suo fratello erano in Connecticut. L’11 settembre ha comunque portato lui e suo fratello a riavvicinarsi. Mi ha anche raccontato che per i primi sei mesi dopo l’attentato tutti cittadini di New York erano gentili tra di loro e molto vicini. Passati sei mesi sono tornati ad essere gli “asshole” di sempre.
Durante una pausa dó da bere ad un simpatico cagnolino randagio che sembra fare amicizia con tutti i pellegrini di passaggio.Incarico le ragazze del bar di dargli almeno acqua regolarmente. Rispondono di sì, ma lo faranno davvero? Mentre ci avviciniamo alla nostra méta si sparge la voce che in uno dei due unici ostelli presenti a Terradillos ci siano le cimici. Si sparge il panico, tutti quanti, me compresa, prenotano nell’altro ostello che si riempie all’inverosimile. Molti rimangono fuori e sono costretti ad allungare la marcia, tra cui alcuni compagni di viaggio che quindi sono costretta a salutare già oggi. All’ostello faccio conoscenza con un gruppo totalmente nuovo di persone tra cui la bella Carla dal Perù. Carla sembra completamente europea e mi spiega che su 30 milioni di abitanti, 2 milioni hanno tratti europei e non peruviani come li conosciamo noi. Passiamo un bellissimo pomeriggio a parlare intensamente e ceniamo tutti insieme. Questa è la mia ultima sera qui e non avrei mai creduto di passarlo con un gruppo di persone conosciuto solamente oggi. Ma è come conoscerli da tanto. Domani mi prenderò la mezza Compostela che danno a Sahagun, che è proprio metà tragitto. Cerco di non pensare alla tristezza e alla malinconia di dover interrompere domani mentre la maggior parte prosegue.
Oggi sulla strada era un continuo via vai di piccoli topolini che camminavano da destra a sinistra e mi tagliavano la strada. Uno però era fermo ed era molto piccolo. Ho preso dell’acqua della mia borraccia e gliel’ho data. Per me questi gesti sono a dir poco normali, li faccio con una naturalezza che a volte capisco non essere compresa quando vedo la gente incuriosita a guardarmi. Un topolino che ha sete equivale per me ad un gatto affamato, ad un ragno che va spostato per evitarne morte certa, ad un’ape da non disturbare mentre succhia il polline. Tutti gli animali intorno a noi meritano il rispetto, l’ascolto e l’aiuto che ci é possibile dare. Nello stesso tempo mi rendo conto come in qualche modo io sia privilegiata a poter avere questo tipo di dialogo con quasi tutti loro. Sia il topolino di qualche tappa fa, sia quello di oggi, non hanno avuto paura di me che con delicatezza gli ho offerto da mangiare e bere. Non sono scappati quando lentamente mi piegavo verso di loro. Forse perché ci parlavo piano e gli spiegavo cosa stavo facendo. O forse perché sono stata fortunata ad incontrare due topini intrepidi. In ogni caso il topolino di oggi ha bevuto, ha ringraziato, e se ne andato.
Forse alcuni voi lo avranno intuito, ma in questo contesto mi piace sottolineare che dal profondo rispetto e amore che provo per tutti gli animali é scaturita anche la mia scelta di diventare vegana nel 2015 grazie ad Aida Vittoria Eltanin e la sua mitica “Arca di Eva” (qui trovate il ricettario e il viaggio per arrivare ad essere vegani in 21 giorni se volete) . L’Arca di Eva é un gruppo di Fb che anno per anno accompagna molte persone a conoscere il mondo vegano (con delicatezza e in scioltezza), e dal quale, come potete intuire, mi sono fatta ispirare per il nome della mia pagina.