Il cammino è la vita
26 Giugno 2019
13 tappa: Burgos-Hontanas, (31 km e 38 gradi)
Stamattina sono partita presto da Burgos con una vista spettacolare sulla meravigliosa cattedrale. Dopo pochi chilometri ero già immersa nella Mesetas e ho condiviso la mia colazione con un piccolo topolino di campagna seduta su una pietra. Gli animali che giornalmente incontro sul Cammino sono così parte del paesaggio da non riuscire a immaginare di fare una tappa senza di loro. Il topolino di oggi era dietro ad un cespuglio e sbucava regolarmente a prendersi i pezzettini che gli lanciavo. Fino a Hornillos sono andata veloce e lì mi sono rinfrescata con mezzo melone. Il paesaggio nelle Mesetas oggi era così monotono ed ero così sola da cominciare ad annoiarmi, e quindi ho cominciato a fare una cosa che ho sempre voluto fare: a cantare a squarciagola tutte le canzoni del mio coro che mi passavano per la mia testa, o alcune della mia infanzia. All’inizio mi guardavo intorno per vedere se ci fosse qualche fortunato spettatore che se la rideva grossa, poi ho superato ogni mia stupida paura e ho fatto il miglior concerto della storia, con le spighe e i campi che mi applaudivano silenziosi.
Mamma mia che caldo che faceva. Mi è anche presa ad un certo punto anche un po’ di ansia, ma so di non essere sola…Infatti ho letto diverse esperienze su questo tratto del cammino e quasi tutti ne parlano come un percorso dell’anima. Qualcuno lo ha proprio definito così. Un percorso che nel silenzio più assoluto porta le persone a pensare, a confrontarsi con il proprio silenzio interiore. Una solitudine ed un silenzio che a volte fanno più rumore del traffico di una grande città…
Il venditore del piccolo spaccio, che mi ha vista arrivare accaldata e in uno stato emotivo abbastanza mutevole, mi ha raccontato di aver fatto tanti cammini, e quando gli ho detto che il cammino mi emoziona tanto ha risposto il cammino è la vita. Complice il caldo e le montagne russe delle mie emozioni, ho lasciato scorrere le lacrime pure oggi. Ormai le temperature erano roventi, così dopo la pausa mi sono messa in cammino per Hontanas, ma ad un certo punto mi sono resa conto che mi stava finendo l’acqua e che mancavano ancora 10 km. In più stavo rallentando a vista d’occhio . Ero cosciente che tra le due città non ci sarebbe stata ombra e mi stava prendendo lo sconforto.
Ed ecco il mio Angelo di oggi che viene in mio soccorso. Da dietro spunta Joe, che normalmente cammina molto veloce, ma vedendomi abbastanza fiacca decide di farmi compagnia finito ad Hontanas. Meno male che ero con qualcuno perché sennò non so a che ora sarei arrivata. Mi faccio raccontare per filo e per segno la storia della sua famiglia, dei suoi figli, e di come si è conosciuto con sua moglie. Sono storie affascinanti, lui è una persona speciale, e i km volano. A Hontanas ho dovuto prima bere due radler per riuscire a essere di nuovo presente, tanto avevo caldo. Faccio una bella chiacchierata con una signora italiana dai capelli multicolor, che fa il cammino con il figlio 18enne. Camminano separati, ma visto che lui è più veloce, ogni tot di tempo si ferma e la aspetta. Lei é molto loquace, il ragazzo è più silenzioso ma tra di loro ci sta una grande armonia e un tacito accordo. Linda, così si chiama, mi racconta che se avesse avuto una figlia femmina l’avrebbe chiamata Ruth.
Poco dopo ho anche assistito ad un inseguimento! La Skoda verde cercata dalla polizia oggi era qui, e uno dei ladri si è incautamente andato a mettere nella stanza di un pellegrino poliziotto che sembrava dormire e invece…si è accorto delle sue intenzioni, lo ha inseguito e preso !! . Manca il secondo ladro che è scappato, ma ora senza macchina dubito riesca a fare molto. Nel ostello ci sta una simpatica e molto chiassosa scolaresca spagnola. E anche stanotte … non si dorme.